Anche i mini lavori nel programma di recupero degli alloggi Iacp
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Al nastro di partenza il programma di recupero e razionalizzazione delle abitazioni di proprietà degli Iacp e di altri enti pubblici, previsto dall'articolo 4 del decreto legge 47/2014, il cosiddetto piano casa Renzi. La conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali il 14 dicembre ha, infatti, dato il via libera al decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti che ripartisce tra le regioni i finanziamenti per la sua realizzazione. Il piano casa ha assegnato al programma una dote di circa 550 milioni di euro, ma la copertura finanziaria per 400 milioni è arrivata con la legge finanziaria per il 2015.Gli enti pubblici proprietari delle case popolari dovranno impiegare i finanziamenti che riceveranno, per il tramite delle regioni, per realizzare piccoli interventi di manutenzione ordinaria oppure interventi più consistenti di ripristino di alloggi sfitti e di manutenzione straordinaria. |
Nel primo caso deve trattarsi di lavori di lieve entità, con una spesa non superiore a 15.000 euro per alloggio, da realizzare in massimo 30 giorni. Per gli interventi più pesanti il finanziamento può raggiungere i 50mila euro, da investire per abbattere le barriere architettoniche, mettere in sicurezze parti strutturali e migliorare il rendimento energetico degli immobili.Nel complesso il finanziamento statale ammonta a 468 milioni di euro, spalmati su più anni. I 68 milioni riservati ai piccoli interventi devono essere spesi entro il 2017, mentre gli ultimi 25 milioni, dei 400 complessivi, destinati a finanziare le spese per il ripristino degli alloggi sfitti e per i lavori di ristrutturazione straordinari saranno stanziati nel 2024. Questa lunga diluizione nel tempo dei finanziamenti riduce il contributo del programma al ripristino degli alloggi sfitti, che non possono essere riassegnati, e rischiano di essere occupati abusivamente, perché i loro impianti non sono a norma o perché hanno necessità di altri lavori di recupero. Sull'intero territorio nazionale sono circa 16.500 (una parte dei fondi è stata ripartita tra le regioni anche in base al loro numero). Con tutte le risorse del programma è possibile ripristinarne 12.500, se sia i piccoli lavori che quelli più consistenti sono finanziati con l'importo massimo previsto per ognuna delle sue linee di intervento, ma nel triennio 2015-2017 saranno intorno alle 2.000 all'anno. L'approvazione del decreto ministeriale, arrivata dopo 6 mesi dalla scadenza stabilita dal piano casa, non significa ancora apertura dei cantieri: prima le regioni devono verificare la rispondenza dei criteri proposti dagli enti proprietari con i criteri di selezione da esso previsti. Se sarà rispettata la tabella di marcia prevista per i passaggi ammnistrativi ancora da compiere, la prima cazzuolata di malta sarà posata a partire dalla prossima estate. Dall'entrata in vigore del decreto legge del piano casa saranno passati non meno di 15 mesi: troppo per un programma nato per dare risposte immediate al disagio abitativo. Fonte articolo: http://www.casaeterritorio.ilsole24ore.com/art/infrastrutture-e-citta/2015-01-16/anche-mini-lavori-programma-185439.php?uuid=Abv73LxK |