Confedilizia: +150 milioni di tasse sulla casa dal 2011; proposte per cambiare
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"Abbiamo parlato con Governo e Parlamento e abbiamo avuto aperture sui canoni calmierati e sulle locazioni degli immobili commerciali, c'è forte intenzione di intervenire. Servirebbe molto di più, ma con responsabilità abbiamo selezionato delle priorità". Il Presidente Spaziani Testa ha poi affermato che rispetto alla situazione del 2012 si è registrata un’inversione di tendenza, che però per essere produttiva di effetti positivi deve essere vista come un inizio di una nuova politica sull’immobiliare. E' quanto emerso nel corso della conferenza stampa “Manovra economica 2017, cifre in chiaro sull’immobiliare”. Ha ricordato che i recenti dati dell’Agenzia delle Entrate hanno evidenziato un piccolo recupero, il quale però è ben lontano dai livelli del passato.
- 9,2 mld di tributi reddituali (Irpef, Ires, cedolare secca); - 22 mld di tributi patrimoniali (Imu, Tasi); - 9 mld di tributi indiretti sui trasferimenti (Iva, imposta di registro, bollo, imposte ipotecarie e catastali, successioni e donazioni); - 1 mld di tributi indiretti sulle locazioni (imposta di registro e di bollo); - 9,6 mld di altri tributi (Tari, tributo provinciale per l'ambiente, contributi ai Consorzi di bonifica). A spiccare, tra queste cifre, è la tassazione patrimoniale che – con Imu e Tasi, nonostante l’eliminazione dell’imposizione sulla “prima casa” – rappresenta un carico di quasi il 150% più alto di quello che era dato dall’Ici, in vigore fino al 2011. È troppo. Confedilizia, a questo punto, propone alcuni interventi che possono attenuare le conseguenze che questo eccesso di imposizione fiscale possono comportare. Interventi che complessivamente produrrebbero un onere, per l’Erario, di “appena” 700 milioni di euro, l’1% del gettito totale dei tributi gravanti sul settore immobiliare.
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