Il fondo prima casa parte con 68 banche aderenti (ma mancano i big)
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Con la pubblicazione del primo elenco di 68 banche disposte a concedere i mutui diventa pienamente operativo il fondo di garanzia per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa. Istituito con il comma 48 dell’articolo 1 della legge 147/2013 (legge di stabilità per il 2014), il fondo costituisce un importante strumento per incentivare le famiglie ad acquistare la propria abitazione principale. La garanzia che esso rilascia rende più facile per le banche recuperare (almeno in parte) il capitale prestato e questo dovrebbe facilitare la concessione dei mutui.Il nuovo fondo subentra ad un analogo strumento per il rilascio di fideiussioni concesse sui mutui accesi dalle giovani coppie; ha ereditato le poche pratiche perfezionate sul vecchio fondo e anche la sua dotazione finanziaria (una cinquantina di milioni), ma è stato liberato dei vincoli e della restrizioni che ne avevano limitato l’operatività, tanto da convincere il Governo a sopprimerlo. |
I criteri per l’accesso al fondo sono stati dettagliati con un decreto del ministero dell’Economia e finanze del 31 luglio 2014, eliminando ogni limite di reddito e di età per i potenziali beneficiari: la fideiussione può essere richiesta da tutte le famiglie, purché l’acquisto riguardi la prima casa. È anche possibile finanziare la ristrutturazione o l’accrescimento di efficienza energetica, sempre della prima casa.Il mutuo per il quale si chiede la garanzia non può essere utilizzato per acquistare un’abitazione con caratteristiche di lusso oppure una villa, una villetta o un palazzo storico (in sostanza sono escluse le abitazioni con classificazione catastale A1, A8 e A9). È posto un limite anche all’importo massimo del mutuo ipotecario: 250 mila euro. La garanzia del fondo copre fino ad un massimo del 50% del capitale mutuato, cioè 125 mila euro. Ipotizzando che il mutuo copra l’80% del prezzo (loan to value), se la banca è disposta a concedere il mutuo per l’importo massimo di 250mila euro, la garanzia del fondo permette di acquistare un’abitazione del valore di poco più di 310mila euro. La banca, ovviamente, concede i finanziamenti sulla base di un’autonoma valutazione del merito di credito dei singoli clienti. Anche le condizioni economiche dei mutui dipendono da quella valutazione. I tassi di interesse applicati ai mutui assistiti dalla garanzia del fondo sono quelli di mercato negoziati tra banca e mutuatario. Per le giovani coppie e gli altri soggetti che accedono prioritariamente al fondo, il tasso effettivo globale non può essere superiore a quello medio calcolato ai fini dell’applicazione della normativa sull’usura. Se l’iniziativa avrà successo contribuirà anche a rimettere in moto il mercato immobiliare e a smaltire un po’ dello stock di abitazioni invendute. La dote del fondo è notevole: 200 milioni di euro per ogni anno dal 2014 al 2016, ai quali si aggiungono i residui del fondo per le giovani coppie, per un totale di circa 650 milioni di euro. Questa cifra consente di rilasciare garanzie per 6,5 miliardi di euro (il decreto ministeriale prevede che il fondo operi con un moltiplicatore 10) su mutui per un importo complessivo doppio. Se tutti i mutui saranno dell’importo massimo di 250mila euro, in tre anni potranno beneficiare della garanzia circa 50mila famiglie. Il funzionamento. La domanda di accesso va presentata all’istituto di credito o all’intermediario finanziario al quale si chiede la concessione del mutuo, utilizzando un apposito modulo che può essere scaricato dal sito della Consap, la società pubblica alla quale è stata affidata la gestione. Un protocollo d’intesa tra l’Associazione bancaria italiana (Abi)e il Dipartimento del tesoro del Mef ha disciplinato l’adesione all’iniziativa delle singole istituzioni finanziarie. Il gestore del fondo ha redatto un manuale d’uso per illustrare i termini e le modalità alle quali gli istituti di credito debbono attenersi. La prima lista di istituti disposti a concedere i mutui è pubblicata sui siti internet di Abi e Consap. Si tratta soprattutto di casse rurali e banche di credito cooperativo, con una scarsa presenza delle banche locali del Sud; tra le grandi banche nazionali è presente l’Unicredit. La gran parte degli istituti di credito ha previsto una qualche forma di sostegno per i mutuatari in caso di difficoltà nel pagamento delle rate; nella generalità dei casi la tutela può essere richiesta per la cessazione non volontaria del rapporto di lavoro subordinato o per altre gravi situazioni non determinate dal mutuatario. Fonte articolo: http://www.casaeterritorio.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2015-01-28/fondo-prima-casa-partecon-154156.php?uuid=Ab6sWG3K |