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Sarà per l'attesa del «piano Juncker» o perché gli Stati allentano la politica di rigore cercando di incoraggiare la ripresa economica, ma l'Europa delle costruzioni torna a correre a ritmi sostenuti nel 2015 con una previsione di incremento del mercato del 2,1%, dopo un 2013 contrassegnato dal «profondo rosso» (-2,7%) e un 2014 di ripresa leggera (+1%). I dati arrivano da Eurocontruct, l'organizzazione che tiene insieme primari istituti di ricerca del settore dell'edilizia e delle costruzioni di 19 paesi europei. Nel convegno semestrale di presentazione del rapporto con lo scenario di medio termine, che si terrà a Milano il 19-20 novembre a cura del Cresme, il partner italiano dell'organizzazione, i 1.305 miliardi di euro di investimenti stimati come dimensione totale del mercato per il 2014 e le proiezioni sul 2015 saranno dettagliate per Paese e per tipo di attività e di mercato.
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Il dato che ne viene fuori in modo netto è che a fare da locomotiva al settore delle costruzioni tornano i Paesi dell'Est che già nel 2014 hanno potuto contare su un tasso di crescita del 4,8% e che nel 2015 toccheranno una punta del 5,5%. È in fondo la storia di questi ultimi anni. Si torna, infatti, vicini ai tassi di crescita impetuosa che hanno caratterizzato il decennio scorso. Tanto più significativi appaiono questi numeri, nella fase attuale, se confrontati con il tasso di crescita dei Paesi dell'Ovest che quest'anno si fermeranno a un incremento degli investimenti complessivi dello 0,8% e il prossimo anno arriveranno all'1,9 per cento. Anche l'Italia riparte nel 2015 con un +1,1% dopo un 2014 a -2,2%. La due giorni milanese si terrà nella sede della Triennale (nel primo giorno il Rapporto Euroconstruct, nel secondo il focus sull'economia delle costruzioni in Italia con la presentazione del Rapporto congiunturale Cresme 2015) e sarà un momento di incontro e confronto cui parteciperanno protagonisti delle costruzioni e della finanza immobiliare europea. Ancora una volta nella forte crescita dei paesi dell'Est Europa emerge la capacità di sfruttare al meglio i fondi strutturali europei, una marcia in più che infatti spinge soprattutto i comparti delle opere pubbliche nel 2014 e nel 2015. Quanto ai Paesi dell'Occidente insieme all'onda inarrestabile del recupero, che in Italia arriva a costituire una quota del 75% del mercato totale, a sorpresa comincia a ripartire - sia pure con situazione molto variegata - la costruzione di nuovo residenziale, segno che comincia probabilmente a vedersi l'uscita dal tunnel per il mercato immobiliare. Al solito è una storia tutta a sé quella del mercato inglese: nel Regno Unito il segmento dato in forte crescita è quello delle opere pubbliche, trainate dal piano infrastrutturale straordinario del governo e dal salto di innovazione che si vuole produrre con l'obbligo di utilizzo del Building Information Modeling (Bim) nei lavori pubblici dal 2016. La ripresa del «nuovo non residenziale», poi, con il ritorno alla crescita di uffici e capannoni, è un'altra faccia della ripresa che nell'Europa continentale ancora è fragile.
Fonte articolo: http://www.casaeterritorio.ilsole24ore.com/art/infrastrutture-e-citta/2014-11-11/investimenti-costruzioni-riparte-europa-203806.php?uuid=AbL3htcK
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